Eventi e iniziative

Raboso del Piave: la tradizionale vendemmia solidale

Anche per il 2019 si è riconfermato il solito appuntamento alle Cantine di Giorgio Cecchetto per raccogliere l’uva del Raboso. Ormai è diventato un appuntamento fisso: bambini, ragazzi e famiglie dell’Aipd, ma anche volontari, amici, simpatizzanti e curiosi si sono riuniti per raccogliere i 20 quintali di uve di Raboso del Piave, che daranno vita a 2.000 bottiglie di vino che l’azienda agricola Giorgio Cecchetto donerà all’Associazione. Poi le abbiamo pigiate con il tradizionale torchio e infine travasato il mosto nelle botti, dove fermenterà e si trasformerà nel Raboso del Piave. E’ un autentico progetto di inclusione in cui i ragazzi dell’Aipd diventano i protagonisti di ogni passaggio: dalla raccolta dell’uva, all’imbottigliamento, alla realizzazione dell’etichetta (rigorosamente dipinta a mano dai ragazzi). Non possiamo che ringraziare la famiglia Cecchetto per continuare a supportare l’associazione con questo bellissimo progetto.

Insieme puliamo Conegliano

I ragazzi di Aipd Marca Trevigiana sono sempre un vulcano di energia e voglia di fare e non mancano le occasioni per dimostrarlo. E’ importante nel percorso dei ragazzi comprendere l’importanza di appartenere a un territorio che significa conoscere i luoghi e sapersi muovere nello spazio fisico, ma anche saper prendersi cura di esso. E i ragazzi sanno bene che per prendersi cura del loro territorio si possono fare tante cose. E abbiamo iniziato così, aderendo all’iniziativa comunale Puliamo Conegliano, insieme ad altre associazioni e istituti comprensivi della cittadina. E i ragazzi si sono impegnati veramente tanto! Ve lo conferma Michele:

SABATO MATTINA 14 DICEMBRE .

SIAMO ANDATI A CONEGLIANO A PULIRE LE STRADE DELLE IMMONZIE  SIAMO STATI A UNA SCUOLA PRIMARIA CI  HANNO DATTO  I SACCHI  E GREMBIULLI CATARIFRANGENTI E ANCHE I CAPPELLI E SACCHI E ANCHE DEI GUANTI ABBIAMO PULITO LA STRADA  VICINO ALLA NOSTRA  SEDE C" ERA DI TUTTO  E ABBIAMO DIVISO VARIE COSE DIEI SACCHI COLORATTI   , SECCO , PLASTICA , CARTA 

C" ERA DI TUTTO  E POI SIAMO ANDATI ANCHE SUL PRATO  C" ERA DI TUTTO SPORCO A CONEGLIANO LA STRADA ERA LA CITTA PULITA INFINE SIAMO ANDATI A MANGIARE A COLALBRIGO IL GRUPPO DEI ALPINI CI HANNO OFFERTO LORO.

 

                                                                                       MICHELE COLLOTTO

Giornata nazionale persone down 2019

Il 13 ottobre abbiamo festeggiato la Giornata Nazionale per le Persone con la sindrome di Down. Una giornata dedicata a noi, per farci conoscere, per rompere le barriere del pregiudizio con cui ancora ogni tanto ci dobbiamo scontrare, ma soprattutto per ricordare i tanti traguardi raggiunti in questi anni di cammino verso una autonomia possibile. Dal 1979 (anno in cui è nata l’AIPD Nazionale) ne sono cambiate di cose: le persone con la sindrome di Down vivono più a lungo, frequentano le scuole pubbliche, vivono in famiglia, prendono i mezzi pubblici, lavorano e desiderano andare a vivere da soli o con gli amici una volta diventati adulti. Una sfida, quella del dopo di noi, che è ancora aperta, una strada in salita che è ancora molto lunga, ma che sta già dando dei buoni risultati con la nascita delle prime esperienze virtuose di gruppi appartamento sparsi sul territorio nazionale. “Una rivoluzione resa possibile grazie alla volontà delle persone con sindrome di Down, alle loro famiglie che li hanno sostenuti, alle associazioni, ai volontari, agli operatori che ci hanno creduto e alla scelta dell’inclusione- afferma Anna Contardi, coordinatrice nazionale AIPD- Ma la strada continua e siamo certi che molto c’è ancora da fare, ancora sopravvivono molti pregiudizi. Le persone con sindrome di Down chiedono di essere ascoltate e guardate negli occhi, non solo dai loro familiari o dai medici, ma da tutti noi che li incontriamo oggi, ai giardini, sull’autobus, al supermercato.” E per questo nei weekend di ottobre ragazzi, famiglie e volontari sono stati presenti nelle piazze di Treviso, Codognè, Orsago, Gaiarine, Mareno di Piave, Resana, Spresiano, Badoere, Scomigo per incontrare e raccontare a tutti i passanti e i curiosi le nostre conquiste di questi anni in termini di autonomie, di relazioni, di progetti presenti e futuri. Ed è proprio a partire da questi incontri che nascono nuove intuizioni, nuove possibilità di confronto e di crescita, nuove amicizie e occasioni di portare avanti i nostri progetti di autonomia sempre di più in tutta la provincia di Treviso. E dalle persone che si sono fermate ad ascoltarci un po’, è giunto un caloroso sostegno, segno che la tenacia e la determinazione dei nostri ragazzi entusiasma e sconvolge. E un grazie va anche a tutte le famiglie e ai volontari che si sono dati da fare per allestire i banchetti nelle varie piazze. Grazie per aver reso speciale la nostra giornata!

Down tour: il viaggio termina al quirinale

Si è concluso il DownTour, il lungo viaggio del camper di Aipd contro il pregiudizio nei confronti delle persone con la sindrome di Down, in occasione della Giornata Nazionale Persone Down lo scorso 13 ottobre. Per concludere ufficialmente il DownTour iniziato il 21 marzo, trenta rappresentanti, di cui quindici con sindrome di Down, sono stati ricevuti al Quirinale dalla consigliera per le questioni sociali Luisa Corazza, a cui la delegazione ha consegnato il libro fotografico del DownTour e letto la lettera, il cui testo è di seguito integralmente riportato:

Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale, Roma

Egregio Signor Presidente,

L’Associazione Italiana Persone Down nasce il 2 gennaio 1979 a Roma da un piccolo gruppo di famiglie con il nome di Associazione Bambini Down (A.B.D.). Nel 1982 a Viterbo si forma la prima Sezione territoriale. Oggi le sezioni di AIPD sono 54, distribuite su tutto il territorio nazionale, dal Trentino Alto Adige alla Sicilia. L’ultima è stata aperta all’inizio di febbraio a Tempio Pausania. La sede nazionale si trova a Roma.

Fin dall’inizio, obiettivo dell’associazione è  stato “portare allo scoperto” la sindrome di Down, che negli anni in cui l’AIPD nacque era ancora per lo più nascosta e invisibile. Sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti ma anche sulle potenzialità delle persone con sindrome di Down è il filo conduttore di questa storia. Accompagnare i nostri figli nello sviluppo di queste potenzialità, offrendo strumenti, capacità e opportunità è il lavoro che ogni giorno si svolge dentro le 54 sedi dell’associazione.

Nella Sindrome di Down l’alterazione cromosomica porta con sé un rischio maggiore di patologie a livello cardiaco, endocrino, immunologico, metabolico. Le famiglie della nostra associazione conoscono, purtroppo, molto da vicino percorsi dolorosi che hanno dovuto affrontare nei reparti ospedalieri italiani. Grazie alle ricerche del Prof. Strippoli di Bologna, sappiamo che non è il terzo cromosoma in più a causare molti dei  problemi connessi alla Sindrome di Down, ma un suo piccolo frammento, una sequenza di geni una percentuale minima di quelli presenti sul cromosoma stesso. Il Prof. Lejeune, lo scienziato francese che scoprì essere la trisomia della coppia 21 dei cromosomi all’origine  della Sindrome di Down, parlò subito di cercare una terapia ed era convinto che ci si sarebbe riuscito ma oggi la ricerca è ancora lontana dal trovare la causa della trisomia 21. 

Ma molto è stato fatto per migliorare la vita e l’inserimento sociale  delle persone con Trisomia 21.

Le persone con Sindrome di Down possono arrivare a fare tante cose, in tutti i campi, ma riuscirci al massimo delle loro possibilità richiede percorsi abiliitativi e psicoeducativi specifici, precoci, intensivi e continuativi, ma soprattutto ordinati all’interno di un progetto globale di vita, che coinvolga l’intero nucleo familiare, per garantire alle persone con disabilità intellettiva il rispetto dei diritti fondamentali in tutte le aree della vita: salute, scuola, lavoro, vita indipendente e di relazione

Nel nostro Paese tante sono le norme dedicate alla tutela della persona con disabilità, ma ancora molte sono disattese.

Tante delle nostre famiglie sono costrette a trasferte fuori Regione per veder tutelato il diritto alla salute dei propri bambini. Molti dei nostri ragazzi quest’anno sono entrati a scuola senza insegnante di sostegno. Altri ancora hanno tutte le capacità di lavorare, ma non viene incentivato il loro ingresso nel mondo del lavoro con gli interventi di mediazione necessari

Si è allungata l’aspettativa di vita e il 60% delle persone con sindrome di Down è già adulta. Stiamo lavorando con passione e determinazione per la risoluzione del problema serio e molto diffuso del dopo di noi, ma partendo necessariamente dal durante noi. Per questo ci impegniamo per dare loro la massima autonomia possibile.

La nostra associazione costituita da persone con sindrome di Down, familiari, operatori e volontari attraverso i suoi progetti cerca costantemente di rispondere a questi bisogni.

La sfida da cui siamo partiti è stata quella di avviare processi sempre più mirati che hanno consentito ai nostri figli di raggiungere dei traguardi, impensabili 40 anni fa, sempre più vicini a renderli cittadini in quanto persone, capaci di occuparsi il più possibile e personalmente dei propri bisogni di vita di tutti i giorni, sociali e relazionali, sapendo badare a sé stessi con dignità.

Per continuare a fare tutto ciò abbiamo, necessariamente, bisogno dell’impegno costante delle Istituzioni, della comunità e di un cambiamento culturale profondo e sincero che consenta di debellare una sola malattia: il pregiudizio. Quel pregiudizio che vede ancora le persone con disabilità come pesi e non come persone e cittadini che possono e devono portare un contributo nelle Comunità in cui vivono.

Le siamo grati per i Suoi coraggiosi interventi pubblici, che confermano la Sua convinzione e rinsaldano la nostra in merito al dovere di difendere i diritti fondamentali e promuovere le persone con disabilità.

Nuovamente grazie per aver accolto, oggi, una delegazione della nostra associazione in occasione della giornata nazionale della sindrome di Down in concomitanza della chiusura del DownTour per i 40 anni della nostra realtà associativa. Abbiamo fatto 5000 chilometri, incontrato in questo viaggio attraverso l’Italia migliaia di persone e abbiamo potuto permettere loro di guardare le persone con sindrome di Down negli occhi e riconoscerle bambini, ragazzi,  adulti , persone tutte uguali e tutte diverse, con cui scambiarsi emozioni e saperi.

Grazie per averci dato voce e per aver abbracciato con questa accoglienza lo sguardo meraviglioso dei nostri figli.

Dandy Ride: gli amici della moto che fanno del bene

Duecento persone, più di cento moto, una calda giornata di sole e tanta voglia di divertirsi facendo del bene. Questa è la Dandy Ride, evento benefico organizzato da Andrea, Massimo e Patrick amici e amanti delle motociclette. Arrivati alla loro terza edizione, hanno scelto la nostra associazione come destinataria della loro raccolta fondi. Così ci hanno contattati, ci hanno conosciuti e piano piano è nata una bella collaborazione ricca di idee per organizzare una vera a propria festa di beneficenza. Ed è stata una giornata a dir poco spumeggiante!! I nostri ragazzi si sono impegnati molto per servire un aperitivo alle cantine di Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave, che ringraziamo per l’ospitalità e il supporto di sempre; ma soprattutto a far festa e a divertirsi insieme ai nuovi amici al campo di volo di Maserada sul Piave. Qui ci aspettavano lo spiedo e tanta musica. Ma lasciamo ai ragazzi raccontare quella giornata: ecco alcuni pensieri scritti dai nostri super camerieri Aipd. Buona lettura!

IL 1 SETTEMBRE CI SIAMO TROVATI IN PIAZZA RINALDI A TREVISO IN DIVISA AIPD IO E LA GIADA. SIAMO ANDATI ALLE CANTINE DI CECCHETTO. IO MI OCUPAVO DI VERSARE IL CALICE E IL RABOSO CON STEFANO GAIO AI MOTOCICLISTI DI DANDY RIDE. DOPO ABBIAMO MANGIATO LA CARNE POLENTA PATATE IL PANE. ERA TUTTO BUONO E CI SIAMO DIVERTITI BALANDO IN COMPAGNIA DEI MIEI AMICI.

MARIA CHIARA FENZI

1 SETTEMBRE. CANTINA DA CECCHETTO. ABBIAMO SERVITO VINO ACQUA E PANINI. ALLE 2 DEL POMERIGGIO ABBIAMO MESSO TENDONE ABBIAMO MESSO BANCHERELLE ABBIAMO MESSO LE TOVAGLIE PER METTERE BISCOTTI ANCHE IL VINO ASSOCIAZIONE AIPD. ABBIAMO BALLATO MI SONO TANTO DIVERTITA COI MIEI AMICI AIPD. GRAZIE A DANDY RIDE PER DONAZIONE NOI RAGAZZI DI AIPD POSSIAMO FARE CLUB PER IMPARARE L’AUTONOMIA. GRAZIE SONO FELICISSIMA GRAZIE.

GIADA GENNARO

Camerieri per una sera "Al ciaro de luna"

Arcade 3 dicembre 2019. In occasione della giornata internazionale per la disabilità, dieci persone con la sindrome di Down si sono cimentati nel lavoro di pizzaioli e camerieri per una sera alla pizzeria Al ciaro de luna di Arcade. L’iniziativa, che fa parte del progetto Pizza, amore e autonomia, promosso dall’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) – sezione della Marca trevigiana onlus, mette alla prova persone con la sindrome di Down tra i tavoli, al banco del bar e anche al forno, per dimostrare tutte le loro capacità e la loro voglia di affermarsi nel lavoro e nella società.

Il titolare della pizzeria, Fabio Toscan, da tre anni ospita la tappa di questo importante progetto di sensibilizzazione, diventando uno tra i più affezionati sostenitori dell’associazione. E così Stefano alla reception, Erika al forno, Matteo al bar e i loro compagni in sala si sono dati da fare per accogliere, prendere le comande e servire i numerosi avventori. Fondamentali sono stati la grande disponibilità dello staff della pizzeria e l’utilizzo di strumenti per semplificare i compiti, come ad esempio i simboli della frutta e degli animali per distinguere i vari tavoli o le comande con i disegni delle pizze e delle bevande da compilare velocemente a crocette.

Sui biglietti di valutazione della serata i clienti hanno lasciato commenti emozionati e l’auspicio che l’iniziativa venga replicata in altre pizzerie della zona. La famiglia Toscan donerà l’intero incasso a favore dei progetti di autonomia dell’associazione.